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Visualizzazione dei post da aprile 21, 2010

Omosessualità, i ricatti della fede dietro la grata del confessionale

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Padre, sono lesbica, amo le donne come me e sono credente. Soffro per il giudizio della Chiesa e sento forte il peso della colpa. «Fatti forza e domina le tue tendenze», risponde il prete di San Giovanni Bosco, nel Tuscolano, la stessa chiesa che non celebrò i funerali di Piergiorgio Welby. «Noi siamo esseri deboli, capaci di un amore limitato e istintuale, per questo dobbiamo seguire il comandamento della Chiesa, che è quello dell’amore integrale della Bibbia». Una confessione standard, ripetuta in dieci chiese romane, seguendo un percorso che dalla periferia della capitale porta dritti nel cuore del cattolicesimo, a San Pietro. Per capire come rispondono i ministri della Chiesa all’omosessuale che crede. E che teme l’esclusione dalla comunità ecclesiale. Poco oltre c’è la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice: il padre confessore è visibilmente imbarazzato, infatti, non trova le parole. Alla fine, riesce a dire: «Siamo proprio sicuri? Esiste una diagnosi clinica che accerti l’omosessual